ono a Dublino, Tony è ad Urbino e il nostro incredibile on the road è terminato ormai da qualche tempo …ma è stato FANTASTICO.
Dopo Sligo, e quel tramonto che ho ancora negli occhi, e quella trota di quel ristorantino così carino che si è tenuto 5€ di mancia…ma al quale abbiamo fregato due musicassette (di merda), trovare un posto dove dormire non è stata cosa facile.
Giunti a Donegal di notte abbiamo seguito la costa alla ricerca del solito faro, che però si trovava in un’area di proprietà privata, nella quale Tony non se la sentiva di parcheggiare.
Le strade di campagna di notte sono interminabili e sembrano un labirinto. Finalmente siamo sbucati sul mare, abbiamo spento tutto e buonanotte.
Da Donegal, dove abbiamo fatto colazione in una pasticceria piena di leccornie, dalle proprietarie rubiconde e rotondette, siamo andati verso Alandra, un paesello famoso per il tweed, nel quale ho comprato una sciarpa per la mamma.
Il Donegal ci attendeva e abbiamo attraversato scenari come sempre magnifici e sulla strada di fronte alla montagna simbolo della regione, ci siamo fatti una foto da imbecilli sul tettuccio della macchina, facendo pressione sul parabrezza che si è incrinato ancora di più…una crepa di 40cm.
Abbiamo visitato un castello del 1800 su un lago, rifacendoci del biglietto d’entrata ‘ripulendo’ una fontanella. Tony cercava un po’ d’erica…et voilà, ho estirpato mezzo cespuglio e abbiamo riempito la Mazda di figlioline…che zozzeria!
E poi via, verso l’estremo Nord, dove termina l’Irlanda, dove oltre non c’è più nulla se non scogli-schiuma-oceano. Un altro tramonto, un cielo infinitamente rosa, io che mi avventuro tra le pecore, una Heineken e due americane alle quali diamo un passaggio.
Purtroppo niente solita cenetta. All’estremo Nord, dove il sole svanisce quasi alle 10 di sera, è improbabile trovare un ristorantino aperto…e così si termina davanti a bacon, uova, salsicce e patate…ovvero…bleah!
Il viaggio è ormai al termine…saremmo dovuti tornare per le 15 a Dublino, ma avevo trovato Mike per sostituirmi e quindi avevamo un po’ più di tempo per andarcene in giro, ancora un po’!
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